Descrizione Progetto
Festival di Fotografia a Capri
L’ora blu
XI edizione


Festival di Fotografia a Capri
L’ora in blu
XI edizione
L’ORA BLU
Mostra fotografica di Luca Campigotto. Certosa di San Giacomo
1 settembre – 6 ottobre 2019
Opening 31 agosto ore 19.00
A cura di Denis Curti
La luce è la protagonista del Festival di Fotografia a Capri giunto all’XI edizione.
Dalla luce dipendono il nostro vedere e il modo in cui possiamo percepire la realtà che ci circonda. La percezione della luce è dunque l’occasione per dare vita alla costruzione di nuovi linguaggi espressivi.
Lo sa bene Luca Campigotto che per anni ha incentrato il suo lavoro intorno al valore contemplativo della persistenza della luce.
“La visione dell’architettura che mi interessa e stimola è quella contestualizzata in visioni allargate e paesaggistiche. Mi interessa in particolar modo lo spazio inteso in senso scenografico. Tutto il mio lavoro va in questo senso da sempre. Mi auguro anche che il taglio “crepuscolare/notturno”, che da sempre è la mia principale chiave di lettura dei luoghi, possa produrre visioni suggestive e originali che richiamino, idealmente, atmosfere teatrali o cinematografiche” – scrive l’autore nella sua sintesi progettuale, quando decide di accettare l’invito per una residenza artistica finalizzata a fotografare l’isola di Capri.
Nelle fotografie di Campigotto ritroviamo percezioni fantastiche che lasciano trapelare un mondo altro, viaggi sensoriali ed epifanie che si svelano nella natura selvaggia, nella meraviglia dell’arco naturale, in un cielo affollato di stelle o nel silenzio delle architetture avvolte nella luce soffusa del momento prima del tramonto, che preannuncia il passaggio dalla luce al buio, la cosiddetta Ora Blu. Questo particolare momento si può identificare con quell’istante inafferrabile tra la veglia e il sogno, metafora di spazio interiore, silenzio e contemplazione, nonché ponte tra realtà e fantasia, che ci consente di compiere incursioni nel fiabesco e nel magico.
Nella sua personale lettura, l’artista rinuncia totalmente a immagini documentarie o di stampo realistico, sentendo il bisogno di ripartire dalla narrazione e costruendo uno spazio dedicato all’immaginazione. In questo senso l’autore crea dei fondali per nuove storie, che poi mette insieme trasformando le brevi sequenze narrative in una raccolta di racconti, portando l’attenzione sull’elemento empatico ed interattivo della visione.

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