Premio Malaparte 2016

Due anni dopo Donna Tartt, un’altra scrittrice USA sarà in Italia per ritirare il prestigioso riconoscimento caprese, che Raffaele La Capria le consegnerà il 2 ottobre.

Due anni dopo Donna Tartt, il premio Malaparte torna negli Stati Uniti per andare a premiare un’altra autrice. Quest’anno, infatti, il riconoscimento va ad Elizabeth Strout, scrittrice newyorkese nata sessant’anni fa a Portland, nel Maine, dove ha ambientato molte delle sue storie. L’autrice statunitense sarà a Capri nel week end dell’1 e 2 ottobre per ritirare la XIX edizione del premio, che le è stato assegnato in particolare per il suo ultimo libro, Mi chiamo Lucy Barton, pubblicato in Italia da Einaudi. A Capri, come d’abitudine, la vincitrice sarà festeggiata da un nutrito gruppo di scrittori capitanati dal presidente della giuria, Raffaele la Capria.

Elizabeth Strout si inserisce in una lista che comprende autori stranieri molto illustri, da Saul Bellow a Isabel Allende. La giuria (oltre a La Capria, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Merlino, Giovanni Russo, Emanuele Trevi e Marina Valensise) l’ha scelta in base al criterio tradizionale del Premio: individuare un autore straniero che nelle sue opere manifesti tratti di particolare vitalità. Una direzione che il Premio, rinato quattro anni fa per iniziativa di Gabriella Buontempo, sta proseguendo con decisione, come dimostrano i riconoscimenti recenti, andati, oltre che alla Tartt, a Emmanuel Carrère, Julian Barnes e Karl Ove Knausgård.

Il libro che ha convinto la giuria, Mi chiamo Lucy Barton, tradotto in Italia da Susanna Basso, mette in scena una madre e una figlia, riunite per cinque giorni in un ospedale di New York dove la giovane è ricoverata in seguito a un’operazione. La convivenza forzata porta le due donne a divagare su una serie di temi alti e bassi, dove i ricordi si alternano al presente, ed emergono

difficoltà e incomprensioni lontane. Particolarmente intriganti i riferimenti alla scrittura: nelle  giornate ospedaliere la giovane ricoverata, scrittrice di professione, riflette anche sul senso della narrativa. Un tema che all’autrice sta molto a cuore: coerentemente, su sua indicazione il tradizionale dibattito del sabato verterà attorno all’importanza della narrazione: Why Fiction Matters.

Partendo da questo suggerimento, la due giorni caprese si svolgerà tutt’attorno al filo della narrativa dell’autrice newyorkese, autrice poco prolifica (Mi chiamo Lucy Barton è il suo quinto romanzo), ma con al suo attivo alcuni libri molto apprezzati anche dal pubblico italiano; in particolare Olive Kitteridge, una raccolta di racconti legati tra loro, premiata negli Stati Uniti con il Pulitzer e adattata per la televisione per una fortunata serie prodotta da HBO. L’altro suo titolo più recente è I ragazzi Burgess, la storia di tre fratelli nati in una famiglia del Maine, separati dalla vita, ma riuniti per una crisi familiare che li porta a ritrovarsi. Anche in questo caso, la trama si snoda attraverso l’intreccio del presente con il passato comune, spesso difficile, rievocato attraverso un costante gioco della memoria.

Questi dunque i temi principali del week end caprese dei primi due giorni di ottobre, grazie ai quali il Premio Malaparte, si conferma uno dei più importanti riconoscimenti letterari italiani per personalità internazionali: merito della sua anima, Gabriella Buontempo, che ha fatto rinascere una tradizione di famiglia, nata per iniziativa di sua zia Graziella Lonardi Buontempo, e di Ferrarelle S.p.A., unico sponsor del premio, che ha sposato con entusiasmo il progetto di riportare a Capri il riconoscimento.

“Quest’anno è il quinto da quando abbiamo deciso di far ripartire il Premio – dice Gabriella Buontempo – Un traguardo non banale in tempi di tante iniziative. E ancora, posso dire senza falsa modestia che sono incantata dalla capacità della giuria di individuare vincitori sempre diversi e sempre all’altezza. Credo che mia zia Graziella sarebbe molto contenta di questa seconda vita del premio che aveva fondato con tanta convinzione”.

Fondamentale per il premio anche il supporto dello sponsor unico, Ferrarelle SpA, azienda che sin dalla sua fondazione, riportando in Italia un marchio icona della storia alimentare del nostro paese, ha scelto di rendere parte integrante del suo fare impresa anche le attività di CSR, tra cui riportare in vita una grande tradizione letteraria anch’essa tutta made in Italy e al contempo di respiro internazionale. “Il Premio Malaparte è un progetto che completa i nostri investimenti in cultura e i nostri valori di impresa responsabile, gli unici ingredienti che possiamo aggiungere all’acqua che imbottigliamo, dono perfetto di madre natura”, afferma Michele Pontecorvo Ricciardi, Responsabile Comunicazione e CSR Ferrarelle SpA. “Attraverso progetti come il Premio Malaparte, costruiamo la nostra identità d’impresa, e siamo fermamente convinti che anche questo genere di attività contribuisca ad imprimere sui nostri marchi un indelebile segno di qualità 100% italiana e responsabile”.

Secondo la tradizione del Premio, il vincitore, che arriverà a Capri poco prima della premiazione, presenzierà a tutti gli eventi ufficiali. Due gli appuntamenti letterari:

  • Sabato 1° ottobre alle 17.30, nella sala Donna Lucia. dell’Hotel Quisisana, si svolgerà un dibattito sul tema scelto dalla vincitrice: “Why Fiction Matters”, Perché la narrativa è importante. Parteciperanno all’incontro i giurati, accompagnati da autori e critici letterari invitati per l’occasione; tra gli altri, Camilla Baresani, Gaetano Cappelli, Leonardo Colombati, Diego De Silva.
  • La premiazione ufficiale avverrà invece domenica 2 ottobre alle 11.00, alla Certosa di San Giacomo.

Capri, 19 settembre 2016 

Premio Malaparte 2016

Fondatore
Alberto Moravia (1983 – 1990)

Curatrice
Gabriella Buontempo

Presidente Giuria
Raffaele La Capria (dal 1990)

Giurati
Giordano Bruno Guerri; Giuseppe Merlino;
Giovanni Russo; Emanuele Trevi; Marina Valensise

Vincitori
1983 Anthony Burgess
1984 Saul Bellow
1985 Nadine Gordimer
1986 Manuel Puig
1987 John Le Carré
1988 Fazil Iskander
1989 Zhang Jie
1990 Václav Havel
1991 Predag Matvejević
1992 Susan Sontag
1993 Michel Tournier
1994 Breyten Breytenbach
1995 A.S. Byatt
1998 Isabel Allende

2012 Emmanuel Carrère
2013 Julian Barnes
2014 Donna Tartt
2015 Karl Ove Knausgård